TRICORNO O BERRETTA IN SETA MOIRE
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TRICORNO O BERRETTA IN SETA MOIRE

Codice: EW-4923

Berretta a tre punte o tricorno in moirè di pura seta, foderata in cotone e fiocco in pura seta.
Realizzata a mano per Sacerdoti e Nunzi.
Colori: nero, paonazzo seta.
Solo su richiesta.
COLORE: NERO
TAGLIA CAPPELLO: 50
per info contattate il (+39) 347 6621546

Berretta a tre punte o tricorno in moirè di pura seta, foderata in cotone e fiocco in pura seta. Realizzata a mano per Sacerdoti e Nunzi. Colori: nero, paonazzo seta. Solo su richiesta.

I nostri sono prodotti realizzati in Italia, da artigiani che utilizzano ancora gli antichi procedimenti di lavorazione dei paramenti sacri. I tempi di realizzazione variano in base al prodotto. Ogni prodotto è realizzato per Voi. 

Per prendere la vostra misura di cappello dovete misurare la circonferenza della testa un centimetro circa sopra l'orecchio.

La misura in centimetri così ottenuta corrisponde al sistema europeo (EU), come indicato nella tabella qui sotto.

 taglie per cappelli

Nella valutazione della misura considerate che:

1. Meglio un cappello leggermente abbondante piuttosto che uno stretto, con un piccolo spessore o una piccola cucitura interna è facile restringerlo.

2. Se hai molti capelli avrai una tolleranza maggiore, i capelli fungono da "ammortizzatore" naturale.

3. Se hai capelli rasati o sei calvo, dovrai fare più  attenzione a calcolare la tua misura e avrai meno tolleranza, puoi passare dalla sensazione di "stretto" a "largo" in pochi millimetri.

4. Cappelli e berretti "morbidi" permettono tolleranza maggiori, 

5. Cappelli e berretti "rigidi" necessitano di maggiore attenzione nel calcolo della misura. E' utile anche conoscere la forma della tua testa. Essa può essere "rotonda" o "ovale", comunicandolo al momento dell'acquisto, potremo conformare il cappello ( ad esempio un cilindro artigianale ) prima di spedirtelo.

6. Se hai la testa molto rotonda evita i cappelli rigidi con le tese tutte abbassate, preferisci quelli con le tese posteriori rialzate

7. Per allargare di poco un cappello a volte basta veramente poco, usa lentamente il tuo ginocchio o i pugni delle tue mani, potrai guadagnare anche un centimetro.

La berretta è uno dei molteplici copricapi utilizzati dal clero cattolico di rito latino, ambrosiano e di altri riti minori occidentali. Essa possiede una forma approssimativamente cubica ed è munita di tre alette rigide e un fiocco sulla parte superiore; i modelli dotati di quattro alette vengono portati solo dai dottori in teologia (ma solo nelle aule dell'università).

I modelli (con rispettivi colori) di berretta sono differenti a seconda del grado ecclesiastico di appartenenza.

 

Descrizione

  • Nera senza fiocco: chierici regolari, ammessi al presbiterato, chierici e ammessi al seminario;

  • Nera con fiocco nero: presbiteri del clero diocesano;

  • Nera con fiocco rosso: Prelati Superiori dei Dicasteri della Curia Romana che non hanno la dignità episcopale, Uditori della Sacra Rota Romana, Promotore Generale di Giustizia e Difensore del Vincolo nel Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, Protonotari Apostolici de numero, Chierici della Camera Apostolica e Prelati dell’Anticamera Pontificia; canonici.

  • Paonazza con fiocco paonazzo: vescovi

  • Paonazzo marezzata con fiocco paonazzo: vescovi con incarico di nunziatura apostolica.

  • Rosso marezzata con o senza fiocco: cardinali

  • Bianco marezzata: papa - l'ultimo modello è quello appartenuto a papa Giovanni XXIII, utilizzato per passeggiate private.

 

Utilizzo

La berretta è indossata in modo tale che un'aletta punti sulla fronte, una verso la destra e una sul retro della testa. Tale copricapo viene indossato in tempi definiti dalle rubriche anche all'interno delle celebrazioni sacre, in processioni e funzioni all'aperto. È particolare invece l'utilizzo che si compie nella processione iniziale della messa di consacrazione episcopale. I candidati all'episcopato fanno ingresso nella cattedrale indossando i paramenti della Santa Messa e in capo la berretta paonazza.

La berretta fa parte dell'insieme di abiti e insegne ecclesiastiche di chierici, presbiteri, prelati, vescovi, cardinali. Pertanto se a questi è chiesto esplicitamente (in protocolli religiosi o civili) di presentarsi con l'abito corale, dovranno avere in capo oltre che lo zucchetto se usato abitualmente, anche la berretta.

 

La Berretta cardinalizia

Per estensione si dice di ricevere la berretta rossa quando un membro del clero è insignito del titolo cardinalizio. Tale modo di dire, intende proprio richiamare il momento nel quale il papa pone sul capo del neocardinale il copricapo in oggetto. Attualmente, di norma, la creazione dei cardinali avviene pubblicamente attraverso il concistoro.

Per un antico privilegio, i capi dei seguenti Stati cattolici - Italia, Spagna, Francia, Portogallo, e forse qualche altro - avevano in passato il diritto di imporre loro stessi la berretta al Nunzio pontificio che fosse stato creato cardinale. In altre parole, al nunzio accreditato presso il loro governo, che con la nomina a porporato cessava dalla carica e ritornava a Roma, oppure in una sede episcopale cardinalizia, il sovrano o il presidente della Repubblica potevano assegnare la berretta di porpora. Il nunzio stava inginocchiato di fronte a loro, e alla presenza di uno stuolo di funzionari e dignitari statali avveniva la caratteristica e inusuale cerimonia. Tutto avveniva nel palazzo sede del capo dello Stato.

Così avvenne per mons. Fietta, cui il presidente Giovanni Gronchi, nel dicembre del 1958, impose la berretta in una solenne cerimonia al Quirinale. Mons. Fietta era stato fino a quel momento nunzio apostolico in Italia (ambasciatore, cioè, del Pontefice). Similmente il presidente del Portogallo impose la berretta al suo nunzio, e così il capo di Stato spagnolo, Francisco Franco.

Un caso singolare fu quello del neo cardinale nominato, mons. Angelo Giuseppe Roncalli e per la figura del capo dello Stato, avvenne nel 1953, a Parigi. Nel palazzo dell'Eliseo, il presidente della Repubblica francese, Vincent Auriol, impose la berretta cardinalizia a mons. Angelo Giuseppe Roncalli, per nove anni nunzio in quella sede diplomatica così importante e, in quel periodo, anche difficile. V. Auriol era socialista e si dichiarava ateo. Ma insistette per avvalersi di questo privilegio, prima esercitato dai re francesi. Il neo cardinale Roncalli, di lì a cinque anni, sarebbe diventato papa, con il nome di Giovanni XXIII.

Il papa Paolo VI, però, decise di abolire questo privilegio, nei primi anni del suo pontificato.

Oggi pertanto tutti i cardinali ricevono la berretta cardinalizia dalle mani del pontefice, in genere nella Basilica di San Pietro o nell'aula delle udienze generali Paolo VI

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